La Gestalt nel Graphic Design
La psicologia della Gestalt (o teoria della Gestalt) è incentrata su uno degli argomenti più affascinanti nel mondo del graphic design: la percezione visiva. Come reagisce la nostra mente agli stimoli visivi? Conoscere i meccanismi che regolano l’interpretazione di ciò che osserviamo è fondamentale per un graphic designer. In questo articolo del mio corso di grafica ho raccolto i principi fondamentali della Gestalt, che possiamo sfruttare per creare i nostri progetti. Pronto a cominciare?
Cos’è la Gestalt?
Partiamo dal nome: “Gestalt” è una parola in lingua tedesca che significa “forma”. La psicologia della Gestalt è quindi una corrente di pensiero focalizzata sui temi della percezione visiva e della forma, che si sviluppa in Germania intorno ai primi del novecento.
Il tutto è diverso dalla somma delle singole parti
Il concetto alla base della psicologia della forma è molto semplice. Il tutto è diverso dalla somma delle singole parti. Ma cosa significa? Lasciamo che siano le immagini a parlare.
Quelle che ti ho mostrato sono due semplici illusioni ottiche. Nella prima immagine ti sei accorto subito della ripetizione? Ho fatto un piccolo test, in pochissimi hanno notato l’errore al primo colpo. E com’è possibile invece riuscire a capire il testo nella seconda illusione ottica? Scommetto che sono riuscito ad incuriosirti!
Pensa a quanti impulsi visivi riceviamo in ogni istante, siamo letteralmente bombardati. Non possiamo analizzare ogni singolo elemento perché rischieremmo di impazzire. Per questo motivo la nostra mente tende a raggruppare le informazioni visive, quindi ciò che percepiamo in realtà è il loro insieme.
I principi (o leggi) della Gestalt applicati al Graphic Design
La psicologia della Gestalt studia i diversi criteri secondo i quali la nostra mente raggruppa determinati elementi visivi. Questi criteri prendono il nome di principi (o leggi) fondamentali della Gestalt. Possono essere applicati a tutti i nostri progetti di Graphic Design, permettendoci di migliorarne l’efficacia e l’impatto visivo.
Quali sono i principi fondamentali della Gestalt?
- Buona forma o semplicità
- Prossimità o vicinanza
- Somiglianza
- Chiusura o completamento
- Buona continuità
- Contrasto o figura-sfondo
- Regione comune
- Destino comune
Gestalt, principio di buona forma o semplicità
Non importa da quanti elementi sia composta un’immagine, ad un primo sguardo la nostra mente tende sempre a interpretarla nel modo più semplice. In questo esempio (un mio tributo a Steve Wolf) l’interpretazione più semplice è la lettera A. Possiamo sfruttare questo principio per creare le composizioni più varie, le possibilità sono davvero infinite!
Gestalt, principio di prossimità o vicinanza
Gli elementi vicini tra loro vengono percepiti come un gruppo unico. In questo esempio possiamo distinguere tre gruppi: due formati da soli quadrati, uno formato dal testo e il riempimento in secondo piano.
Applichiamo questo principio molto più spesso di quanto immaginiamo, in modo inconsapevole. Un altro esempio? Pensa alla spaziatura nel testo. Lo spazio è il fattore che ci permette di distinguere e leggere le parole, di separare i diversi paragrafi. Un uso sbagliato degli spazi genera una lettura confusa e faticosa.
Gestalt, principio di somiglianza
Gli elementi che presentano caratteristiche comuni come forma, dimensione o colore vengono unificati dalla nostra mente e percepiti come un singolo gruppo. In questo esempio ho utilizzato volutamente la stessa composizione del caso precedente, ad eccezione del colore. Hai notato come è cambiata la nostra percezione dei gruppi?
Questo è il meccanismo alla base della gerarchia in un layout. Attraverso caratteristiche come lo stile, il colore o il peso del testo possiamo creare delle gerarchie visive, che permettono di distinguere a colpo d’occhio un titolo, un sottotitolo, un paragrafo o una didascalia.
Gestalt, principio di chiusura o completamento
Questo principio si basa sulla naturale tendenza della mente umana al chiudere o completare figure aperte. Tutti gli elementi che fanno parte di una figura chiusa vengono unificati e percepiti come un singolo gruppo.
Uno degli esempi più famosi è il triangolo di Kanizsa, un’illusione ottica ideata nel 1955 dallo psicologo italiano Gaetano Kanizsa. In questa figura possiamo distinguere chiaramente due triangoli equilateri anche se nessuno dei due è definito completamente.
Questo è uno dei principi della Gestalt che mi affascina maggiormente, ecco perché voglio approfondire l’argomento con un altro esempio. Il seguente poster tipografico è ispirato al progetto di Tina Touli per il “CSM Work in Progress Show”, che potete vedere qui. Ho realizzato questo piccolo omaggio perché offre diversi spunti di analisi molto interessanti.
Nota come la nostra mente riesca a completare i caratteri tipografici, anche se sono definiti solo parzialmente. E adesso guarda la lettera M: mancano degli elementi essenziali per poterla definire, eppure la riconosciamo. Come è possibile tutto questo?
L’esperienza passata
Entra in gioco un altro principio della Gestalt: l’esperienza passata. Attraverso l’esperienza visiva immagazziniamo le informazioni nella memoria, e la nostra mente tende a ricomporre l’immagine utilizzando elementi che già conosciamo. Affascinante vero?
Gestalt, principio di buona continuità
La mente ricerca sempre una continuità visiva lungo una direzione, anche se le figure che osserviamo sono distaccate. Tutti gli elementi connessi tra loro vengono percepiti come un unico gruppo, coerente e continuo. Questo principio viene ampiamente utilizzato nel campo dell’infografica. Nel seguente esempio possiamo notare come l’occhio prediliga i percorsi più armoniosi. I gruppi AB e XY infatti sono facili da individuare, a discapito di altre combinazioni legate da percorsi più tortuosi.
Gestalt, principio di contrasto o figura-sfondo
Questo principio spiega come, in un’immagine, determinati elementi appaiano come il soggetto in primo piano e altri come sfondo. La distinzione del soggetto avviene principalmente secondo due criteri: l’area e la convessità. Molto semplicemente, la nostra mente tende a identificare come soggetto l’elemento più piccolo della composizione (principio di area) o l’elemento convesso (principio di convessità).
Creare composizioni basate sul contrasto è divertentissimo e permette di ottenere effetti molto particolari e coinvolgenti. Nel prossimo esempio voglio mostrarti un’altra famosissima illusione ottica: il vaso di Rubin. Focalizzando la nostra attenzione sullo sfondo o sull’elemento in primo piano possiamo distinguere figure diverse: due volti speculari oppure un vaso.
Gestalt, principio della regione comune
Le figure posizionate all’interno di una stessa regione chiusa tendono ad essere percepite come un insieme. L’area comune può essere delimitata da una linea, un pattern o un riempimento, e possiamo sfruttarla raggruppare delle informazioni o dare loro particolare enfasi. Come sempre, ecco un’esempio di applicazione di questo principio.
Design tips: spesso si abusa di questa tecnica per cercare di dare ordine a layout troppo confusi. Il risultato è una grafica a blocchi che, a meno che non sia un effetto ricercato, non è proprio professionale. La Gestalt offre tanti spunti per creare dei layout chiari e puliti, sfruttiamoli tutti al meglio!
Gestalt, principio del destino comune
Tutti gli elementi che generano un movimento verso una direzione comune all’interno di una composizione vengono percepiti come un gruppo unico. Nell’esempio seguente possiamo distinguere due gruppi. Il primo è legato al movimento dei quadrati lungo la diagonale, il secondo al movimento orizzontale del testo, in basso.
Conclusioni
Dopo aver parlato di progettazione grafica non poteva mancare un articolo dedicato alla percezione visiva. In poche righe ho cercato di riassumere i principi della Gestalt che ritengo più utili nell’ambito del graphic design.
Applicazioni e suggerimenti
Possiamo applicare la Gestalt all’illustrazione, al logo design, all’impaginazione. Ci sono tantissimi progetti celebri basati sulla Gestalt, come ad esempio i loghi del WWF o della FedEx, che possono darci spunti interessanti. Come avrai notato in questo articolo ho citato diversi artisti con un piccolo tributo. Adoro ispirarmi guardando i grandi progetti di design, e voglio concludere questo articolo con un consiglio del mio insegnante.
Quando il design di un’opera ti colpisce, non limitarti all’osservazione. Prova a riprodurla, cerca di capire le scelte che sono state fatte e le loro motivazioni. In questo modo potrai portare la tua conoscenza ad un altro livello.